Aree protette

Alcune aree protette in italia per la salvaguardia della natura :

Oasi WWF Valtrigona

L'Oasi è situata nella Valtrigona, una piccola valle all'interno della catena del Lagorai. i 236 ha di proprietà del WWF Italia sono stati acquistati in parte con l'operazione Beniamino dedicata alla tutela delle foreste italiane. La vegetazione tipica delle Alpi, con un bosco di abete rosso, larice, e qualche abete bianco. Tre mammiferi: cerco, capriolo, camoscio, marmotta. Tra gli uccelli gallo cedrone, pernice bianca, francolino di monte, aquila reale.

l'uomo ha modificato il paesaggio costruendo malghe e utilizzando i terreni per il pascolo. All'interno della oasi sono state ristrutturate le malghe per attività didattiche e di sorveglianza, ed è stato creato un sentiero natura. L'oasi è dotata di un impianto di fitodepurazione degli scarichi di un impianto ad energia solare.

Laguna di Orbetello

 zona umida di importanza internazionale, l'ora si protegge 300 ha di laguna salmastra ed è localizzato nelle area prioritaria Maremma tosco-laziale dell' Ecoregione Mediterraneo centrale.

La costa è ricoperta dalla macchia mediterranea, mentre sulla riva troviamo la salicornia, all'interno boschetti isolati di miopi, sughere, frassini e olmi. Per la sua posizione lungo le rotte migratorie si possono osservare migliaia di uccelli, specialmente nel periodo invernale, come fenicotteri, cavaliere d'Italia, airone bianco maggiore, falco pescatore. Tra i mammiferi lavoro te, il tasso di strisce. Lola si è attrezzata con capanni per l'osservazione degli uccelli, giardino delle farfalle e di un centro di educazione ambientale allestito con mostre tematiche. Parte dell'energia utilizzata nelle strutture proviene da un impianto a pannelli fotovoltaici.

Oasi del Bosco di Policoro

L'oasi fa parte della riserva regionale Bosco Pantano di Policoro,1 ultimo lembo di foresta Panizzari via a pochi metri dal mare all'interno dell'aria prioritaria Murge e valli fluviali lucane dell' Ecoregione Mediterraneo centrale. Comprende aree boschive, di macchia mediterranea, acquitrinose e sabbiose.

La gestione del WWF Italia in convenzione con la provincia di Matera ed il comune di Policoro. L'area boschiva è formata da frassino, pioppo bianco, ontano nero, farnie. La macchia mediterranea è costituita da lentisco, ginepro, mirto, biancospino, rosmarino e timo. E' un'area strategica per l'emigrazione lungo la costa ionica. Lungo la costa si segnala la presenza della tartaruga Carretta caretta e nelle acque dei canali del fiume Sinni è presente la lontra. Tra le strutture oltre al centro visite è presente il CRAS (Centro recupero faunistico)  e le vasche per la stabulazione delle tartarughe ( lo passi è uno dei focol point del network tartarughe marine ).

Riserva di Monte Arcosu

il progetto lupo è nato nel 1988 su iniziativa del corpo forestale dello Stato con l'obiettivo di contribuire alla conservazione del lupo appenninico, da decenni riesco estinzione. Scopo principale dell'iniziativa è quello di mantenere un gruppo di lupi a garanzia della persistenza biologica della loro specie: per questo è stata messa. Una collaudata procedura (logistica e vetrinaria)  per il recupero dell'allevamento del lupo.

Centro del Lupo a Popoli

Presso il centro di popoli vengono condotte (in collaborazione con il Dipartimento di biologia animale e dell'uomo, del CNR di Roma e di altri enti di ricerca) anche interessanti indagini di tipo biologico, fisiologico e comportamentale sugli esemplari presenti nei recinti. Infine è curato anche l'aspetto divulgativo: una parte della struttura infatti è stata resa visitabile ed arricchità con cartelli esplicativi. Il centro di popoli è localizzato nell'area prioritaria Appennino centrale e del Ecorreggio nel Mediterraneo centrale.

Ufficio Territoriale per la Biodiversità Castel di Sangro

Il corpo forestale dello Stato territoriale per la biodiversità di Castel di Sangro, si occupa di raccogliere dati scientifici sull'abitat, sulla biologia e sull'ecologia dell'orso bruno delle Appennino centrale, e di promuovere azioni di riqualificazione degli ambienti vitali dei plantigradi.

nel 2000 gli esperti di Castel di Sandro, nell'ambito del progetto LIFE per la tutela dell'orso appenninico  hanno realizzato il primo censimento degli individui presenti sul territorio, attraverso una sofisticata procedura di individuazione degli esemplari per mezzo del DNA ottenuto da campioni biologici.

Altri risultati importanti, per conoscere meglio le abitudini degli orsi, arrivano quotidianamente dai sistemi elettronici di monitoraggio basati su trasmittenti applicate sugli animali mediante collari. il centro è localizzato nell'aria prioritaria Appennino centrale dell' Ecoregione Mediterraneo centrale.

Riserva Naturale delle Montagne della Duchessa

Le Montagne della Duchessa sono un magnifico angolo d'Appennino, nel settore più selvaggio della provincia di Rieti. Versante laziale del gruppo del velino, queste montagne offrono tre valori naturalistici più importanti spettacolari della regione. A cominciare dal Muro Lungo, una delle pareti rocciose più imponenti dell'intera dorsale peninsulare, che incombe sul vallone di tele come un fondale davvero maestoso. O come lo stesso lago della Duchessa, di origine glaciale, posto quasi a 1800 m di quota.

Confinante con l'abruzzese parco regionale delle Sirente-Velino, la riserva presenta una ricca sequenza di habitat naturali, dai campi agricoli abbandonati ai boschi di querce e orniello, alle faggete, alle rupi e ai brecciai fino agli ambienti di vetta.

Numerose le specie vegetali e rare minacciate, tra cui orchidee e sassifragre, carici e astralaghi. Anche la fauna è di grande importanza. Aquile reali, grifoni e lanari tra gli uccelli rapaci si aggiungono ai lupi, i cervi e ai caprioli, nonché agli sporadici orsi bruni marsicani che frequentano sia boschi che valloni. Tra gli arbusti di quota vive pure la rara vipera dell' Orsini.