Pesci

Sino a 400 milioni di anni fa gli oceani brulicavano soltanto di invertebrati; soltanto nel tardo ordoviciano si assistette alla comparsa dei vertebrati; sicuramente non erano dei veri pesci ma creature dall'aspetto simile a un pesce che si nutrivano di detriti organici; avevano un corpo piatto e protetto da una spessa corazza e vivevano praticamente sul fondo del mare.

I placodermi erano vertebrati corazzati e possedevano mascelle e pinne che gli permettevano una dieta più varia.

Gli gnatostomi , nel periodo di maggior splendore si diversificare uno in due gruppi: gli antiarchi e gli artrodiri; i placodermi furono soppiantati, nel devoniano, da due gruppi di pesci che tutt'oggi dominano il mare e le acque dolci:

  1. gli osteitti,
  2. i condritti.

La prima tipologia possiede uno scheletro cartilagineo mentre la seconda possiede scheletro osseo. Un gruppo di quest'ultima specie, gli crossoterigi, probabilmente hanno originato gli anfibi mentre i dipnoi, che avevano la capacità di respirare sott'acqua sono rimasti, oggi giorno, in soltanto tre generi.

Il terzo gruppo degli osteitti, invece, diede origine ai generi che tuttora resta ai dominatori del mare.

I pesci si trovano in tutti gli ambienti acquatici tranne le acque termali e i laghi eccessivamente salati; i mari più profondi i laghi più alti vedono sempre la presenza dei pesci; in questi millenni, si sono adattati a vivere in qualsiasi ambiente, le loro dimensioni variano da pochi millimetri a oltre 18 m ed hanno forme di ogni tipo.

Si sono adattati all'alimentazione varie: alghe, plancton, vertebrati, invertebrati.

Per quanto riguarda la riproduzione, i pesci provvisti di cartilagine optano per la nascita di pochi giovani ma di grandi dimensioni mentre altri tipi di pesci preferiscono puntare sulla quantità sviluppando molte uova con la speranza che se ne salvino il più possibile.

È soprattutto negli ultimi trent'anni che l'uomo ha sviluppato il maggior interesse nello studio dei pesci; grazie alla tecnologia si è potuto studiare varie specie nel loro ambiente naturale; grazie agli oltre 70 milioni di tonnellate di pesci pescati alla fine degli anni 60, si è potuto constatare che il pesce è l'unica risorsa alimentare che sta al passo con l'incremento demografico dell'uomo.

Uno studio sostiene che annualmente si possono arrivare a pescare circa 140 milioni di tonnellate di pesce ma a patto che la pesca avvenga in modo responsabile per evitare una rapido esaurimento delle scorte e l'estinzione di varie specie.

Ecco perché è fondamentale stabilire un tetto massimo del pescato annuo per evitare anche contraccolpi nell'ecosistema marino.

È necessario delimitare le aree di cattura e proteggere le aree di riproduzione. Si sta sviluppando la piscicoltura, ovvero l'allevamento, da parte dell'uomo, dei pesci, sicuramente utile per evitare una pesca sfrenata.

Oggi la piscicoltura moderna opera in modo intensivo, somministrando alimenti artificiali che consentono al pesce di crescere in maniera rapida e ottimale. Anche la riproduzione artificiale si sta sviluppando enormemente.





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