Strigiformi

 

Il comportamento predatorio dei cosiddetti rapaci notturni, gli Strigiformi, è meno vario di quello dei rapaci diurni e si può affermare che le prede principali della maggior parte di essi sono costituite da quella straordinaria varietà di mammiferi granivori che sono i piccoli e medi roditori. Un tipico strigiforme, il barbagianni, può all'occorrenza nutrirsi unicamente di roditori che riesce a catturare nella più profonda oscurità aiutato molto più dalle sue straordinarie e stereofoniche capacità uditive che non dalla vista. Gli organi di senso maggiormente coinvolti nella vita di relazione degli Strigiformi sono solo gli occhi e le orecchie. Proverbiale è l'acutezza visiva dei rapaci diurni, ma quella dei notturni non è da meno. Le ali dei rapaci notturni sono tonde, ampie e morbide e ciò gli permette di cacciare silenziosamente. Questa particolarità più che altro permette all'uccello di isolare il rumore della preda prescelta evitando così di essere disturbato dal proprio volo nella localizzazione della preda.
Civette, gufi, allocchi eccetera fanno parte della famiglia degli strigiformi; al contrario dei rapaci diurni questi uccelli quando mangiano lasciano le parti ossee delle prede. Non tutte le specie di questa famiglia sono necessariamente notturne; quasi tutte le specie vivono nel folto delle foreste tranne qualcuna che preferisce gli ambienti aperti; sicuramente questi uccelli sono difficili da studiare proprio perché amano muoversi di notte. Con certezza si sa che sono uccelli territoriali e che la difesa del proprio territorio viene svolta da entrambi i partner. Per difendere la propria zona e mettono dei richiami vocali come anche nel periodo di prosastico. Ogni specie ha un proprio richiamo.
La difesa del territorio diventa fondamentale in quanto i luoghi adatti alla nidificazione (buchi degli alberi, grotte e rocce) scarseggiano. Una situazione migliore ce l'hanno sicuramente la civetta e il barbagianni in quanto sfruttano anche le abitazioni abbandonate degli uomini.questi uccelli hanno in natura pochi nemici, anche se sono alquanto vulnerabili quando sono allo stadio di uova soprattutto per le specie che nidificano sul terreno. Quando devono difendersi spalancano le ali e gonfiano il piumaggio per sembrare più grandi.
Quest'ordine è formato da due famiglie: i titonidi e gli strigidi; questi uccelli possiedono una coda corta,1 larga testa, grandi occhi che gli permettono, insieme alla capacità di ruotare la testa di 270°, una visuale perfetta. Inoltre possiedono un becco corto e robusto, zampe lunghe (nei primi) e corte (nei secondi). Le specie di queste famiglie hanno un udito molto sviluppato che gli permettono di captare qualsiasi rumore. Il piumaggio varia da specie a specie anche se i colori sono sempre tendenti all'oscuro.
Quasi tutti rapaci notturni vivono sugli alberi tranne qualche specie che ama vivere nelle paludi, nei deserti o tra le rocce. Il barbagianni del capo e quello della prateria possiedono zampe lunghe e amano vivere sul terreno come anche la civetta della prateria e quella dell'età. Gli uccelli di questa famiglia sono quasi tutti sedentari tranne qualche specie che invece migra come il gufo di palude e l’assiolo. I rapaci notturni si nutrono soltanto di animali vivi partendo dagli insetti per arrivare fino a mammiferi di piccole e medie dimensioni. La dieta principale però è costituita da topi errati. Molte specie di rapaci notturni non hanno una riproduzione fissa, il barbagianni ed il gufo di palude nidificano in inverno mentre altre specie in estate. Raramente i rapaci notturni costruiscono il viso in quanto tendono a sfruttare quello degli altri; la femmina può deporre da una a 14 uova dipende dalla disponibilità di cibo. L'incubazione dura dai 25 ai 36 giorni dipende dalle specie e i piccoli nascono in maniera differenziata l'uno dall'altro. La cova spetta la femmina mentre la cura dei piccoli ad entrambe i genitori. I piccoli degli strigirformi sono nidicoli e quando nascono a non sia gli occhi che le orecchie chiuse. Il barbagianni fanno parte del genere tyto e costituiscono la famiglia dei titonidi. Il barbagianni comune e un uccello molto elegante e si riconosce per il disco facciale a forma di cuore. È attivo esclusivamente la notte, depone le uova una volta l'anno tranne nei periodi in cui il cibo è abbondante quando invece può deporre anche due volte. La femmina si occupa della cova, la coppia e monogama e l'aspettativa di vita di questi uccelli si aggira intorno ai 16 mesi. Al genere phodilus appartiene il gufo baio che vive nelle foreste del sud est asiatico.





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