Grifone nell' Appennino

Il grifone (Gyps fulvus)  è un avvoltoio di grandi dimensioni, può pesare infatti fino a 910 kg e da un'apertura alare variabile da 240 280 cm.

Il Grifone e l'uomo.
La disponibili radici della presenza di aree con disturbo antropica sento limitato sono aspetti che influenzano molto la presenza di una distribuzione del grifone. La specie si è estinta nel Appennino centrale, indubbiamente la zona appenninica più adatta alla presenza, prima del diciannovesimo secolo. Le cause sono da attribuirsi alle uccisioni dirette, al prelievo dei giovani degni di Ascoli mentale, alla scomparsa dei grandi ungulati selvatici, alla dimensione del pascolo brado e comunque l'attenta sorveglianza cui bestiame basculante era quasi sempre sottoposto, per cui gli animali morti erano difficilmente accessibili.

Nonostante l'aspetto rapace le dimensioni, il grifone si nutre solo ed esclusivamente di animali selvatici (cervi, caprioli, camosci, cinghiali e altro) o domestici ( equini, bovini, ovini, caprini)  già morti, rinvenuti nelle aree che vengono raggiunte durante le perlustrazioni giornaliere anche a distanza di alcune decine di chilometri dai dormitori. Quindi il grifone non solo non arreca danno ad allevatori o agricoltori, ma anzi, eliminando in breve tempo le carcasse degli animali morti, e ostacolando quindi possibile diffondersi di eventuali malattie, svolge un ruolo di vivere proprio spazzino delle montagne.

per avviare il progetto di reintroduzione del grifone nell'Appennini al corpo forestale dello Stato ha scelto l'area dove maggiore è certamente la presenza di erbivori sia domestici che selvatici di grande mole. Utile anche la presenza di predatori come l'orso soprattutto lupo. Il grifone infatti si nutre sovente dei versi degli animali uccisi dai predatori.

La tendenza a formare gruppi numerosi è uno degli aspetti più interessanti da un punto di vista naturalistico e ..... turistico, giacché consente di godere osservare gli animali duranti voli tra nati e di maestosi volteggi, che effettuano sfruttando al massimo le correnti termiche ascensionali di vedere le zone montane rocciose. Avviamenti condizioni climatiche sfavorevoli, come possono verificarsi soprattutto in inverno, condizionano non poco l'alimentazione dei grifoni che, anche per la loro natura di necrofagi ( dipendenti da fonti animali disponibili irregolarmente), sono abituati a periodi di digiuno prolungato.

in Italia la specie sopravvive oggi, lo stato naturale, oltre che in Sardegna nord-occidentale con poco più di centinaia di individui e nell' Appennino abruzzese (Montagne della Duchessa, Sirente Velino) anche in una zona delle Prealpi orientali, in provincia di Udine.

Il progetto Grifone nell' Appennino centrale : il Monte Velino, le gole del saittario e le montagne della Duchessa.

La reintroduzione del grifone nel Appennino centrale rientra nell'ambito di una serie di iniziative attuate dal Corpo Forestale dello Stato finalizzate alla ricostituzione delle reti atrofiche  naturali necessarie per il riequilibrio degli ecosistemi naturali. I animali da liberale sono quasi tutti esemplari prelevati nei centri specializzati di varie località della Spagna ( soprattutto Extremadura,  Catalogna, Navarra,   Aragona, Castilla La Mancha ).

il progetto grifone segue di poco quello che riportare il corvo imperiale nell'area del monte velino, ed è contemporaneo a quello che, nella stessa aria, a consentito la redistribuzione del cervo. Il progetto grifone al pari di quello che nel caso del cervo riguardato, in tempi diversi più di un aree delle montagne d'Abruzzo (tra cui la Majella, dove ora alla specie presente con una discreta popolazione), interessa più zone. In questo caso, oltre un massiccio del monte velino, il progetto coinvolge la valle del Sagittario. Qui le condizioni ambientali sono particolarmente favorevoli, e molto simili a quelle che sul veleno, e nelle aree limitrofe, hanno portato nel giro di soli sei anni alla prima liberazione, alla creazione di tre colonia, con interscambi di individui tra le colonie stesse. Gli animali si sono ben inseriti nel contesto ecologi dell'ambientale, con un buon successo riproduttivo,6 giovani involati nel 2000.

Tra gli elementi di valutazione presi in esame per l'avvoltoio del progetto hanno avuto particolare rilievo:

  1. le condizioni ambientali, ritenere pienamente rispondenti alle esigenze della specie, come hanno confermato, tra l'altro, varie autorevoli esperti anche di fama mondiale che hanno visitato le zone del velino (p.e. D. Huston);
     
  2.  l'allevamento di numerosi capi di bestiame domestico, diversi dei quali venuti allo stato brado per tutto l'anno;
     
  3. La presenza di discrete popolazioni di ungulati selvatici, tra i quali il cinghiale del cervo;
     
  4. La presenza del lupo, che per abitualmente gli ungulati selvatici, ed a volte il bestiame domestico, lasciandone spesso abbondanti resti, favorendo in ciò le possibilità alimentari del grifone;
     
  5. l'esistenza di una valida rete di aree protette, all'interno delle quali grifoni godono della tranquillità della correzione necessarie. Infatti siano segnalazioni certe di vedute circa l'avvistamento di grifoni del  Gran Sasso fino al monte  Marsicano, dai Simbruini laziali è monti Lepini e sulla Majella.
     
  6. la presenza di valide strutture di gestione del corpo forestale dello Stato che, oltre ad esercitare un'attenta sorveglianza del territorio, cura anche, con personale specializzato, la gestione dei punti di alimentazione, necessari per garantire quella disponibilità alimentare che, almeno nelle prime fasi della reintroduzione in certi periodi dell'anno, è indispensabile per favorire la formazione di colonie numerose ed evitare un'esagerata dispersione.

Dopo l'area del velino dove vi sono quasi 60 individui oramai pienamente inseriti nell'ambiente come dimostrato anche dal buon successo riproduttivo, il progetto interessa ora la valle del Sagittario dove, in un sito messo a disposizione dal comune di scanno, sono state realizzate delle voliere nelle quali saranno tenuti, per un adeguato periodo di fine attrazione prima di essere liberati giovanili grifoni prelevati nei centri specializzati di varie località della Spagna ( soprattutto Extremadura,  Catalogna, Navarra,   Aragona, Castilla La Mancha ).

Indirizzi utili

Corpo Forestale dello Stato - gestione ex A.S.F.D
Servizio VI - via Carducci 5 - Roma - tel. 064824765.

Ufficio amministrazione Foreste Demaniali.
Castelli di Sangro (AQ) - Via Sangro 45. Tel. 0864845938, fax 0864840706.

Comando stazione forestale Magliano dei Marsi bis;
via S. Martino 10 - tel/fax 0863517297.

Ufficio Lavori e Studi della RNO "Monte Velino"
via S. Martino 10 - Magliano dei Marsi (AQ) - tel/fax  0863515162.





Argomenti correlati animali :

Osservare il Grifone